Contenuti della guida:
- Principi della dieta della nicchia ecologica
- La nicchia ecologica e l’esempio della “mucca pazza”
- Gli zuccheri nell’alimentazione e la regolazione dello stimolo della fame
- L’importanza dei prodotti integrali nella dieta della nicchia ecologica
- Come alimentarsi tenendo conto dell’Indice Glicemico
- Gli aspetti “pratici” della dieta della nicchia ecologica
- Siti internet sulla dieta della nicchia ecologica
Principi della dieta della nicchia ecologica
La dieta della nicchia ecologica è stata ideata dal dottor Lorenzo Bracco, medico e psicoterapeuta italiano. Questa particolare dieta è basata sul concetto di nicchia ecologica, ovvero il ‘modo di vivere’ nel suo complesso di una specie all’interno del proprio ecosistema. La nicchia ecologica può essere quindi intesa come un insieme delle caratteristiche spaziali e delle interazioni fisiche, chimiche e biologiche che un organismo intrattiene con l’ambiente nel quale vive, fra le quali è compresa ovviamente anche la sua alimentazione.
Partendo da questo concetto, risulta evidente che ogni organismo in natura si comporta secondo uno schema preciso e tutti gli aspetti legati al suo comportamento, alla sua alimentazione e alle sue interazioni sono inevitabilmente quelli “ottimali” perché derivano da milioni di anni di selezione naturale e adattamento.
Anche se in molti per motivi di orgoglio mettono in discussione questa affermazione, anche l’uomo è un animale. Naturalmente è la nostra capacità di pensiero e di astrazione che ci distingue da tutti gli altri esseri viventi ma, dal punto di vista biologico, anche noi siamo organismi appartenenti al regno degli Animali.
Per questo, anche l’essere umano dovrebbe rispettare il suo ruolo nell’ecosistema, ma non ci vuole molto per osservare il mondo ed accorgersi che ciò non corrisponde affatto alla realtà. L’uomo vive in modo innaturale, ricorre a cibi di origine artificiale e adotta stili e comportamenti di vita del tutto avulsi da quelli che caratterizzavano i nostri progenitori.
La dieta della nicchia ecologica si basa sull’accettazione del nostro ruolo all’interno dell’ecosistema e nella conseguente adozione uno stile di vita consono. A differenza delle tradizionali diete che propongono regimi alimentari squilibrati, iperproteici o ipocalorici, ore e ore di palestra quotidiana e il ricorso a integratori per il dimagrimento, la dieta della nicchia ecologica è un vero e proprio “modo di vivere”. Seguire questa dieta significa adottare un radicale cambiamento del proprio stile di vita, acquisendo gradualmente abitudini corrette in grado di riequilibrare la nostra presenza nell’ambiente e di regalare benessere e salute.
È importante comprendere che la dieta della nicchia ecologica non è finalizzata al dimagrimento e non deve nemmeno essere considerata come uno dei tanti modi per rimettersi in forma per la prova costume. Pertanto, viene caldamente consigliato a chi desidera esclusivamente perdere peso in modo rapido di rivolgersi a un’altra dieta: quella della nicchia ecologica ha infatti finalità molto diverse.
Per definirla attraverso le parole del suo ideatore, Lorenzo Bracco, ecco l’essenza della dieta della nicchia ecologica: “Nutrirsi non sottende minimamente l’idea della privazione, di uno “slalom” tra i divieti, bensì l’idea di una scelta al positivo. È scegliere ciò che è meglio per il mio essere uomo”. Inoltre il concetto chiave della dieta della nicchia ecologica non è “mangiare meno”, ma una cosa molto più importante: “mangiare meglio”.
La nicchia ecologica e l’esempio della “mucca pazza”
Senza andare troppo lontano, un esempio di come l’alterazione della nicchia ecologica di un essere vivente può causare situazioni di estrema gravità è data dall’encefalopatia spongiforme bovina, nota ai più come “morbo della mucca pazza”. Tutti ricorderanno la grave epidemia che qualche anno fa imperversò in tutta Europa, che causò l’abbattimento di migliaia di bovini malati e la proibizione di consumare parti di animale come il midollo, il cervello (e la famosa “fiorentina”).
Le ricerche evidenziarono che questa malattia era stata causata proprio dalla modificazione forzata della nicchia trofica dei bovini, per natura erbivori ma che per ragioni di produttività venivano alimentati con l’integrazione di proteine di origine animale. Questo espediente, la cui funzione era quella di aumentare la produzione di latte e carni, prevedeva il ricorso a proteine ottenute da carcasse di animali da allevamento.
Alcuni di essi, però, erano malati e la presenza di prioni (ovvero di proteine modificate in grado di attaccare irreversibilmente il sistema nervoso degli animali) nelle loro carni fece sì che migliaia di bovini si ammalassero. Le conseguenze a livello economico (e non solo) furono gravissime in tutta Europa, Italia compresa. Ecco dunque un esempio di quali sono le gravi conseguenze cui si può andare incontro se non si rispetta la nicchia ecologica di ciascuna specie.
Gli zuccheri nell’alimentazione e la regolazione dello stimolo della fame
Uno dei grandi problemi dell’alimentazione moderna è rappresentato dall’eccessivo consumo di zuccheri raffinati. Un tempo infatti l’unica fonte significativa di zuccheri semplici era rappresentata dal miele, che comunque era consumato solo saltuariamente e in quantità minime.
Oggigiorno invece gli zuccheri, e in particolar modo il saccarosio, sono contenuti in un’infinità di alimenti, dai dolci alle merendine, dalle bibite ai prodotti da forno, dagli zuccheri ai cereali per la prima colazione, e così via. Per non parlare dello zucchero puro che aggiungiamo al caffè della mattina o al tè del pomeriggio. Tutti questi zuccheri sono dannosi, soprattutto se assunti in quantità eccessive, dal momento che si tratta di composti ad elevato Indice Glicemico (IG) che entrano rapidamente ed in grande quantità nel flusso sanguigno.
L’organismo è quindi costretto a reagire producendo grandi quantità di insulina e, quando questo picco crolla, si rimane con una sensazione di malessere fisico (ovvero il classico “calo di zuccheri”) e di fame. Questa sensazione di avere lo stomaco vuoto induce al consumo di cibo anche quando non ve n’è effettiva necessità, in una sorta di circolo vizioso. Questo è uno dei principali fattori responsabili del sovrappeso e dell’obesità ormai dilaganti nella nostra cosiddetta “società del benessere”.
In passato, invece, la maggior parte degli zuccheri introdotti con l’alimentazione era rappresentato da quelli contenuti nella frutta e, in misura minore, nella verdura. Gli zuccheri e gli amidi contenuti naturalmente in questi alimenti di origine vegetale, al contrario degli zuccheri raffinati, sono assorbiti più lentamente e non causano un significativo innalzamento della glicemia sanguigna.
Gli alimenti a basso Indice Glicemico sono quelli maggiormente indicati per favorire il fisiologico funzionamento dell’organismo, dal momento che permettono la regolarità dell’alternanza fra stimolo della fame e senso di sazietà in base alle effettive esigenze del metabolismo, e non per via di squilibri a livello ormonale.
Una prova lampante di tutto ciò è rappresentata da una semplice, empirica osservazione: in natura non esistono animali obesi! Gli esseri viventi regolano infatti la propria alimentazione in base agli stimoli di fame che manda il loro organismo al momento giusto, ovvero quando effettivamente si ha l’esigenza di nutrirsi. L’unica specie nella quale la “fame” si manifesta in modo costante è quella umana, e questo è imputabile alla sua alimentazione che si è allontanata in modo eccessivo da quella naturale.
Se quindi ci si alimenta secondo la dieta della nicchia ecologica e ascoltando il proprio organismo, il peso forma è assicurato. E non si rischia di soffrire la fame come accade invece nelle diete ipocaloriche o eccessivamente restrittive, in seguito alle quali poi spesso si riacquistano (persino con gli interessi) tutti i chili faticosamente perduti.
L’importanza dei prodotti integrali nella dieta della nicchia ecologica
Nella dieta della nicchia ecologica si dà ampio spazio ai cereali integrali quali frumento, orzo, riso, avena, grano saraceno, ma anche cereali meno diffusi in commercio che tuttavia presentano tuttavia ottime proprietà nutrizionali come ad esempio miglio, amaranto e quinoa. I cereali non raffinati sono ricchi in fibre, utili per il funzionamento dell’intestino, e vitamine del gruppo B, oltre ad oligoelementi e proteine contenute nel germe.
Le fibre sono preziose anche per la loro capacità di ridurre la colesterolemia sanguigna, e contribuiscono quindi a mantenere in salute le arterie e l’apparato cardiocircolatorio. Oltre a queste eccellenti proprietà nutrizionali, i prodotti integrali presentano inoltre il vantaggio di avere un Indice Glicemico nettamente inferiore rispetto ai loro corrispettivi raffinati, ed un maggiore potere saziante. Consumando prodotti integrali è quindi possibile posticipare l’insorgenza dello stimolo della fame e nutrire l’organismo in modo più corretto e naturale.
Come alimentarsi tenendo conto dell’Indice Glicemico
Su internet e sulle pubblicazioni che si occupano di alimentazione e di dietetica è possibile trovare tabelle che riportano l’Indice Glicemico di diversi cibi. Ecco un elenco dei principali alimenti e del loro IG, assai utile per la dieta della nicchia ecologica:
IG bassissimo (<40) |
IG basso (40 – 50) |
IG medio (50 – 85) |
IG alto (>85) |
Insalata |
Pane integrale |
Pane bianco |
Patatine fritte |
Pomodori |
Pasta integrale |
Riso bianco |
Farina di riso |
Cipolle |
Pasta al dente |
Pasta scotta |
Patate a forno |
Melanzane |
Fiocchi d’avena |
Mais |
Glucosio e sciroppo di glucosio |
Zucchine |
Grano saraceno |
Biscotti e merendine industriali |
Maltosio |
Soia |
Patate dolci |
Riso soffiato |
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Fagiolini |
Piselli |
Corn flakes |
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Lenticchie |
Uva |
Pop corn |
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Ceci |
Kiwi |
Zucca |
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Carote |
Succhi senza zucchero |
Barbabietole |
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Albicocche |
Patate bollite |
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Pompelmi |
Fave |
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Fichi |
Anguria |
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Prugne |
Meloni |
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Latte e latticini |
Banane |
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Cioccolato fondente 70% |
Uvetta |
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Succhi zuccherati |
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Confetture e marmellate zuccherate |
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Saccarosio (zucchero) |
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Miele |
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Cioccolato al latte e gianduia |
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Bibite zuccherate |
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Gelati |
L’Indice Glicemico riguarda esclusivamente il contenuto di carboidrati, ma non di altri macronutrienti come i grassi e le proteine (e nemmeno l’alcool). È importante inoltre sottolineare che l’IG non dipende esclusivamente dagli alimenti presi singolarmente, ma anche dall’ordine nel quale essi vengono consumati durante il pasto. Un piccolo espediente per diminuire l’Indice Glicemico è quello di iniziare i pasti consumando alimenti contenenti prevalentemente proteine per poi terminare con quelli a base di carboidrati. In questo modo la digestione di questi ultimi rallenta e minore è la quantità di zuccheri che entra nel circolo sanguigno.
Gli aspetti “pratici” della dieta della nicchia ecologica
La dieta della nicchia ecologica viene completata da indicazioni pratiche utili per la vita di tutti i giorni che vanno al di fuori dei (pur sempre fondamentali) consigli riguardo all’alimentazione.
Ad esempio, nella vita quotidiana spesso si perde completamente qualsiasi contatto con l’ambiente esterno e con l’illuminazione naturale: la classica “ora d’aria al giorno” garantita ai carcerati paradossalmente viene negata alla maggior parte delle persone che studiano o lavorano. L’attività lavorativa e gli impegni, sia personali che familiari, non dovrebbero però impedire di passare un po’ di tempo tutti i giorni all’aria aperta. In questo modo è possibile regolarizzare i meccanismi del sonno-veglia e stimolare la produzione della vitamina D (che avviene grazie alla luce del sole) che permette di fissare il calcio nelle ossa.
Un altro dei cardini dello stile di vita della dieta della nicchia ecologica, improntato alla naturalità, è rappresentato dall’esercizio fisico, che nella vita quotidiana dei nostri antenati non mancava mai. L’uomo moderno è invece diventato un essere sedentario e tendenzialmente inattivo, ma il nostro corpo è fatto per muoversi, non per farsi trasportare da un’automobile o da un ascensore.
Per questo, una vita sana e all’insegna del benessere deve prevedere un minimo di attività fisica su base quotidiana; questo naturalmente non significa “distruggersi” in estenuanti sessioni di spinning, nuotare per ore o correre una mezza maratona tutte le sere. È sufficiente una mezz’ora di camminata a passo veloce o di biciclettata per ritrovare il benessere, smaltire gli eventuali chili in eccesso, diminuire il colesterolo sanguigno, tonificare la muscolatura e fortificare l’apparato cardiocircolatorio. E, naturalmente, per comportarsi coerentemente con la propria nicchia ecologica.
Siti internet sulla dieta della nicchia ecologica
Ecco qualche link per chi vuole saperne di più sulla dieta della nicchia ecologica:
- LifeGate.it – DNE®, la dieta della nicchia ecologica
http://www.lifegate.it/it/eco/people/alimentazione/libri/dne_la_dieta_della_nicchia_ecologica.html - DietaLand.com – La dieta della nicchia ecologica a basso indice glicemico
http://www.dietaland.com/dieta-nicchia-ecologica-basso-indice-glicemico/6911/