Gli oli essenziali, come tutte le metologie di cura giovani, raccolgono consensi ma anche dissensi, non c’è un’approvazione unanime delle loro proprietà terapeutiche.
Del resto la stessa erboristeria ha faticato a ricavarsi un posto nel monopolio della medicina tradizionale e non desta quindi stupore che l’aromaterapia incontri le stesse difficoltà.
Nel caso degli oli essenziali, poi, la questione è complicata a volte dal fatto che per l’utilizzo non viene sempre consultato lo specialista, in nome di un fai da te potenzialmente dannoso. La convinzione diffusa che i prodotti naturali non facciano male è quanto di più pericoloso possa esistere, perchè le erbe non sono affatto innocue panacee per tutti i mali, bensì sostanze che, al pari delle industriali, possono nuocere in determinate condizioni.
E a maggior ragione questo vale per gli oli essenziali, che vengono estratti mediante distillazione a vapore dalle piante e utilizzati in modo ancor più diretto di molte erbe officinali: se ho il raffreddore o la tosse, ad esempio, posso scegliere di curarmi con la propoli, quindi prendo una capsula e aspetto il benessere. Altrimenti posso decidere di ricorrere ad un olio essenziale, e allora procedo con l’inalazione o lo diffondo nell’ambiente o faccio un massaggio, per cui l’incontro è decisamente ravvicinato. Nulla di male, ma devo essere al corrente della composizione dell’olio essenziale, di quel che contiene e delle eventuali controindicazioni, in primo luogo le potenziali reazioni allergiche.
A maggior ragione la cautela è fondamentale quando si tratta di bambini, per i quali non si deve prescindere dal consulto dello specialista nell’utilizzo degli oli essenziali.
L’aromaterapia è di sollievo e aiuto, ma in condizioni verificate, per evitare che le proprietà curative che rendono gli oli essenziali preziosi rimedi naturali per moltissime persone, finiscano invece per rivelarsi dannosi.