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Piante di lavanda: proprietà
Se il suo aroma delicato la rende senza dubbio adatta per tale impiego, in reatà la lavanda nasconde altre virtù insospettate, nella misura in cui si dimostra utile anche per alcuni disturbi a carico della persona.
E le sue proprietà sono ancor più importanti se si considera che la lavanda presenta pochi effetti collaterali (correlati peraltro a dosaggi eccessivi) a fronte della capacità di agire su diversi fronti.
La lavanda è infatti antisettica, per cui interviene sui microbi di varia natura impedendone la proliferazione, soprattutto quando si tratta di infiammazioni microbiche a carico del cavo orale. In questo caso, la pianta agisce anche come antispasmodico, ed è quindi utile in presenza di tosse, poichè riesce ad attenuarla fino a calmarla del tutto con una cura ad hoc.
Inoltre, quando i dolori muscolari ci affliggono, possiamo ricorrere alla lavanda come antinevralgico, in quanto ha la capacità di ridurre il dolore rendendolo più sopportabile e attenuando al contempo l’infiammazione. In tale situazione può essere utilizzato anche l’olio essenziale di lavanda, per un massaggio che lo aiuti a scendere in profondità a diretto contatto con la sorgente del dolore.
Ovviamente la lavanda viene utilizzata anche dall’industria cosmetica, per il suo profumo balsamico ed anche perchè combatte i capelli grassi. Uno shampoo o un balsamo a base di lavanda può quindi regalare due effetti in uno, ossia sgrassare e al tempo stesso profumare il capello.
Piante di lavanda: come ricavarne l’olio
L’olio di lavanda è un altro degli oli essenziali ben tollerati durante la gestazione, nel senso che non comporta effetti collaterali nocivi per la madre o per il bambino.
Le varietà di lavanda sono sostanzialmente tre -la vera, la spigo il lavandino- ma l’unica utilizzabile durante la gravidanza è la lavanda vera. In quale modo l’olio essenziale di lavanda può essere usato quando la donna è incinta?
In primo luogo per il mal di testa, nella misura in cui ha la capacità di rilassare, rasserenare ed abbassare la pressione alta. Basta versare sul palmo delle mani qualche goccia di olio, annusare e praticare un lieve massaggio sui capelli, dalla radice alla punta, con lentezza. Attraverso i capelli, l’olio entra nell’organismo e diffonde i suoi principi attivi.
Inoltre, l’olio essenziale di lavanda influisce sul raffreddore, sulla sinusite e sulla bronchite se aggiunto all’acqua per i suffumigi, mentre le sue proprietà calmanti sono di aiuto contro l’insonnia se associate ad un pediluvio la sera, prima di andare a dormire.
E ancora, la lavanda in forma di olio essenziale interviene anche nel campo della cosmesi, per la salute della pelle.
Se aggiunto ad una crema idratante si pone come antirughe e come astringente, con particolare efficacia se la pelle è soggetta ad acne o ad altro tipo di infiammazione.
Se aggiunto ad un altro olio per massaggio, l’olio di lavanda si pone invece come rimedio contro la cellulite, soprattutto se la cellulite è dura, radicata, perchè aiuta ad ammorbidire e a levigare la pelle.
Se aggiunto ad uno shampoo neutro, si pone some sebo-regolatore, per cui di particolare utilità per i capelli grassi ed eventualmente con problemi di forfora o squame.
Piante di lavanda: usi e applicazioni
Sapone alla lavanda
Il sapone alla lavanda è un classico senza tempo. Gradevolissimo, dall’aroma tenue e non invasivo, disponibile sia in forma liquida che solida, adatto per uso personale o come dono.
Oltre al profumo, inoltre, la lavanda vanta proprietà ammorbidenti e lenitive, per cui risulta anche utile per la cura della pelle.
Gli ingredienti per il sapone
Per preparare una saponetta alla lavanda, da mettere sul lavandino per lavare le mani o utilizzare anche per detergere il corpo, servono pochi ingredienti. Il sapone di marsiglia, l’olio di mandorle dolci e ovviamente i fiori d lavanda. Le quantità indicate di seguite bastano per più di una saponetta: il numero dipende dalle dimensioni delle formine scelte.
Le dosi per il sapone
200 gr di sapone di Marsiglia
1 cucchiaio di olio di mandorle dolci
2 cucchiai di fiori di lavanda
olio essenziale di lavanda q.b.
La preparazione del sapone
Grattugiare il sapone di Marsiglia e farlo bollire a fiamma bassa in un pentolino, insieme all’olio di mandorle dolci e a 1 cucchiaino d’acqua. Non appena il sapone si scioglie in scagliette, passarlo in un pentolino più grande e aggiungere abbastanza acqua da ricoprirlo, per poi continuare la cottura fino a che non sarà del tutto sciolto. A questo punto unisci anche i fiori di lavanda, prima un cucchiaio e poi il secondo, mescolando fra l’uno e l’altro per far sì che i fiori possano amalgamarsi per bene al composto. Il composto deve risultare denso e compatto prima di aggiungere l’olio essenziale di lavanda, fino a un massimo 10 gocce. Mescolare ancora e poi versare il sapone direttamente nelle formine. Non rimane che farlo raffreddare in ambiente fresco, lontano da fonti di calore, girandolo quando si nota che è diventato solido.
Come conservare il sapone
Per conservare il sapone al meglio e a lungo, si consiglia di avvolgerlo nella pellicola trasparente, facendo attenzione a chiuderlo per bene, senza lasciare spiragli. Tenerlo in un luogo fresco: in questo modo durerà più a lungo.
Piante di lavanda: applicazioni per il viso
Oggi prepariamo una lozione purificante e lenitiva alla lavanda, da applicare sul viso come trattamento periodico, una volta alla settimana o anche più.
Non si tratta infatti di un trattamento giornaliero, perchè si vuole completare la normale pulizia e cura della pelle per completarne il benessere.
La lavanda è nota per le sue proprietà emollienti e lenitive, tant’è che spesso viene usata per la pelle irritata o sensibile, ma fa bene anche alla pelle sana, soprattutto d’inverno quando il freddo tende a seccare un pochino tutti i tipi di pelle. All’azione dolce della lavanda si può dare comunque un pizzico di brio, accostando alla lavanda l’acqua di fiori d’arancio, fresca e frizzante. In questo modo di ottiene una lozione addolcente, leggera e lievemente aromatica, che lascia sulla pelle un gradevole profumo.
Come preparare la lozione
Si mettono in infusione i fiori di lavanda. Per quanto riguarda la quantità, si consiglia di informarsi in erboristeria su quale sia la misura giusta in relazione alla finalità per cui si prepara la maschera. Se, ad esempio, si ha una pelle molto sensibile, una leggera couperose o una irritazione diffusa, l’infuso ai fiori di lavanda dovrà essere abbastanza forte, mentre al contrario, se si vuole solo coccolare un po’ la pelle, sarà sufficiente un infuso leggero. I fiori di lavanda si lasciano comunque in infusione nell’acqua bollente per una decina di minuti, si lasciano raffreddare e poi si filtrano.
Per quanto riguarda invece l’acqua di fiori d’arancio non si deve far nulla: ne bastano poche gocce per ottenere il risultato desiderato, che è quello di aromatizzare la lozione. Metterne troppa è controproducente, perchè si rischia di avere una profumazione troppo forte che risulta fastidiosa e rende quindi sgradevole l’utilizzo della lozione alla lavanda.
Come usare la lozione
Per applicare la lozione alla lavanda e fiori d’arancio sul viso si può utilizzare un dischetto di cotone, con il quale tamponarla leggermente evitando il contorno occhi. L’operazione può essere ripetuta un paio di volte, in modo che la pelle assorba per bene la lozione, e poi si può scegliere se sciacquare il viso con acqua tiepida oppure no, per prolungare l’azione addolcente della lavanda a mantenre sulla pelle il profumo di fiori d’arancio. Dal momento che si tratta di una sorta di tonico, non c’è infatti problema se non si procede al risciacquo.