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L’Aloe Vera
L’Aloe Vera è una pianta appartenente alla famiglia della Aloeacee, il cui nome scientifico è Aloe barbadensis.
Si tratta di una specie originaria di climi caldi e secchi, caratterizzati da scarse precipitazioni ed umidità ambientale; la pianta è perfettamente adattata a queste condizioni, essendo una pianta succulenta.
Il termine “succulento” si riferisce infatti a quei vegetali, conosciuti come “piante grasse”, sono in grado di accumulare nei propri tessuti grandi quantità di acqua.
Non è ben chiara l’etimologia della parola “Aloe”, anche se alcuni affermano che essa derivi da un antico termine arabo che significa “amaro”.
Una spiegazione forse più realistica è quella che da “alos”, termine greco che identifica il sale. E questo per via del suo tipico sapore amaro che, per certi versi, ricorda vagamente quello dell’acqua di mare.
Non è ben chiaro quale sia l’areale di distribuzione originario. Ma se si ritiene che la pianta provenga da penisola arabica e zone desertiche del nord Africa.
Attualmente è coltivata in tutte le zone temperate e tropicali del mondo, dall’Africa all’Australia, dal Messico al Giappone. I più importanti luoghi di coltivazione dell’aloe nel bacino del Mediterraneo sono Spagna, Grecia ed Israele.
Come è fatta la pianta di Aloe Vera
L’Aloe Vera è una specie caratterizzata dall’assenza di fusto ed in grado di raggiungere un’altezza massima compresa fra 60 e 100 centimetri.
Possiede foglie spesse e carnose di colore che va dal verde al grigio-verde.
Queste foglie, disposte a rosetta, sono caratterizzate da una pronunciata dentellatura lungo i bordi; la forma è lanceolata, con apice appuntito e possono raggiungere lunghezze sino a 40-60 centimetri.
Le foglie sono caratterizzate da uno spesso parenchima acquifero in grado di trattenere l’acqua al proprio interno.
Il succo contenuto nelle foglie è utilizzato per le sue proprietà terapeutiche, ed è estremamente amaro.
I fiori compaiono in estate e sono portati da uno scapo fiorifero, ovvero un fusto che cresce sino ad un’altezza di circa un metro.
Il fiore è, più precisamente, un’infiorescenza, ovvero un insieme di molti piccoli fiori (sia maschili che femminili) dal colore acceso che varia dalle sfumature del giallo a quelle del rosso.
La pianta è definita autosterile, perché l’impollinazione non può avvenire fra fiori maschili e femminili della stessa pianta, ma solo fra fiori di piante diverse (la cosiddetta impollinazione incrociata).
Storia dell’Aloe Vera in erboristeria
Sembra che i primi ad utilizzarla per via delle sue proprietà medicamentose siano stati Assiri, Sumeri e Babilonesi, secondo quanto dalle tavolette di argilla sopravvissute nel corso dei millenni.
Il più antico riferimento al suo utilizzo nella Mezzaluna Fertile risale per la precisione al 2200 a.C., datazione attribuita ad una tavoletta di argilla ritrovata nei pressi di Bagdad, a Nippur.
Successivamente molti altri popoli antichi tra i quali la civiltà egizia, ma anche gli antichi greci e romani furono coltivatori ed utilizzatori dell’Aloe Vera, della quale erano ben note le proprietà benefiche.
In particolare documenti anche molto antichi, come ad esempio il papiro egiziano di Ebers (risalente al 1550 a.C.), descrivono l’impiego dell’Aloe Vera per la cura di numerosi disturbi.
La pianta era anche molto apprezzata da faraoni, regine e cortigiani, che la utilizzavano per curare ed ammorbidire la pelle.
Citazioni storiche
Nel corso dei secoli i riferimenti scritti sull’Aloe Vera si moltiplicano, talvolta anche associati a importanti personaggi storici:
- Re Salomone ne apprezzava in particolare il profumo
- Alessandro Magno scelse addirittura di andare alla conquista di un’isola per saccheggiarne le vaste colture di aloe, utili per la cura delle ferite dei soldati
- Dioscoride include la pianta nel suo Trattato sulle erbe;
- Plinio il Vecchio ne riconosce l’ampia gamma di potenziali applicazioni.
E ancora
- Marco Polo ne parla come antidoto per le punture degli insetti
- i cavalieri Templari le attribuivano il potere di allungare la vita
Si deve ai monaci dell’epoca rinascimentale l’aggiunta dell’aggettivo ‘Vera’ al nome originario ‘Aloe’, al fine di identificare la specie esatta che, fra le tante simili, era la custode di tali virtù.
A partire dagli anni ’60 del secolo scorso negli Stati Uniti prese il via un moderno filone di studi sulle proprietà e sugli utilizzi commerciali, allo scopo di sfruttarne al meglio le caratteristiche e di fornire al consumatore prodotti efficaci e scientificamente testati.
Medicina popolare
Oltre ad essere oggetto di studi, nonché descritta da personalità illustri, questa pianta veniva usata anche dalla gente comune, in relazione a quella che era la sua capacità più evidente: la sua natura di lassativo.
In caso di problemi di stipsi molto accentuati, si procedeva ad estrarre dalle foglie il succo e a somministrarlo in versione di purga.
Inoltre la polvere era utilizzata, secondo la tradizione più antica, per pulire e curare le ferite, da quelle superficiali ai tagli più profondi, nonché per lenire le ustioni e le scottature.
In Asia l’Aloe Vera rappresenta inoltre un fondamento della medicina tradizionale, da quella tibetana a quella Ayurvedica, dalla medicina cinese a quella indiana.
Proprietà terapeutiche dell’Aloe
Le proprietà officinali dell’Aloe Vera sono decisamente numerose, a partire da quella lassativa sopra descritta, che rimane una fra le più riconosciute e sfruttate in ogni dove.
Sempre per rimanere all’impiego che la rendeva preziosissima nelle epoche passate, c’è il fronte della cicatrizzazione.
La cura delle ferite, che veniva associata alla sua capacità di disinfettarle e di agevolarne la rimarginazione, era fondamentale importanza in un’epoca in cui il rischio delle infezioni poteva essere ancor più grave delle ferite stesse.
Conferme dalla ricerca
Questa capacità di cicatrizzazione è ad oggi un’altra realtà confermata dalla ricerca medico-scientifica: è infatti dimostrato che agisce direttamente sull’epitelio, facilitando la sua ricrescita dopo una ferita.
L’Aloe Vera è inoltre un potente antinfiammatorio, antibiotico e antisettico; non solo attenua le infiammazioni e ostacola lo sviluppo dei batteri, ma interviene anche grazie alla sua azione antipiretica, per cui si tratta a tutti gli effetti di un febbrifugo di grande efficacia.
Per quanto riguarda le ferite, i tagli, le piccole lesioni, l’aloe oltre a velocizzare la cicatrizzazione agisce sul flusso sanguigno locale, ostacolando eventuali fenomeni emorragici.
Infine, l’Aloe Vera è anche lievemente analgesica, il che non guasta quando si tratta di ferite e abrasioni.
Alcune ricerche hanno evidenziato come la pianta possa prevenire l’insorgenza del cancro, ma non sono mai stati effettuati test clinici con risultati statisticamente significativi.
Ad ogni modo viene frequentemente commercializzata proprio per via delle sue presunte proprietà anticancerogene.
Grazie alla sua azione lenitiva ed idratante nei confronti dell’epidermide, è utilizzata per alleviare screpolature, arrossamenti ed irritazioni al naso che possono manifestarsi in concomitanza di raffreddori o fenomeni allergici.
Aloe Vera in cosmetica
Da sempre viene utilizzata anche in campo cosmetico, per via delle sue proprietà idratanti.
Sembra infatti che la pianta abbia la capacità di trattenere l’acqua nel tessuto epidermico e che tale proprietà risieda nel succo estratto dalle foglie.
Oltre ad idratare, l’aloe rinfresca e lascia un gradevole profumo, piacevole sia per il viso che per la pelle del corpo.
Inoltre la sua natura di antinfiammatorio può essere di aiuto per le infiammazioni a carico dell’epidermide, soprattutto nel caso della delicata pelle del viso.
Le note rinfrescanti del suo aroma la rendono adatta anche per i profumi, e soprattutto per le acque profumate leggere, non aggressive per la pelle, che lasciano una piacevole e delicata fragranza.
Controindicazioni
Le controindicazioni sono legate essenzialmente alla presenza di aloina, una sostanza attiva appartenente alla famiglia degli antrachinoni.
Il consumo eccessivo di preparati a base di Aloe Vera causa fenomeni di irritazione del colon, che accentuano l’effetto lassativo.
Essi sono in grado di indurre potenziali effetti negativi sull’organismo, a causa della perdita eccessiva di acqua e di elementi nutritivi.
L’utilizzo di Aloe Vera è sconsigliato alle donne in gravidanza, poiché l’aloina è da alcuni considerata una sostanza ad aziona abortiva.
Uso come pianta ornamentale
Non è detto che l’aloe vera debba essere ‘sfruttata’ esclusivamente per via delle sue proprietà medicamentose.
Si può benissimo scegliere di tenerla in casa come pianta ornamentale, in quanto è di bell’aspetto e, tra le ampie foglie e i colorati fiori, trova praticamente ovunque una facile collocazione.
E neanche in questo caso smette di svolgere un’azione positiva perché, mentre se ne sta lì a far bella mostra di sé, non può fare a meno di assorbire l’anidride carbonica arricchendo al contempo l’ambiente di ossigeno.
L’Aloe Vera è una pianta rustica e resistente, che non richiede particolari accorgimenti per la coltivazione; teme però il freddo, per cui è bene evitare di esporla a temperature troppo basse (intorno agli 0°C).
Questa pianta tollera perfettamente la siccità, quindi può essere coltivata su scarpate aride, zone secche o terreni sabbiosi.
Solo è importante che non vi siano fenomeni di ristagno idrico, che potrebbero far marcire l’apparato radicale.
È molto facile far riprodurre questa pianta: è sufficiente
- tagliare in primavera dei germogli
- lasciarli all’aria per tre o quattro giorni
- poi piantarli nel terreno.
Cresce benissimo anche in casa: è necessario che la temperatura sia costante, e che l’ambiente sia luminoso.
In primavera ed estate l’innaffiatura deve essere leggermente superiore rispetto agli altri periodi dell’anno.
No al fai da te
Attenzione, però: meglio non cadere nella tentazione di prepararsi rimedi casalinghi a base di aloe, a causa dell’elevato contenuto di aloina che, come abbiamo sottolineato, è un lassativo molto potente.
Gli unici prodotti sicuri a base di aloe devono essere quelli commercializzati, controllati e testati.
In genere, infatti, le aziende produttrici eliminano l’aloina dai propri prodotti commerciali per evitare effetti nocivo sull’organismo.
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